La libertà può far paura dopo il lungo lockdown
Lo scorso aprile finalmente sono tornato negli Stati Uniti, la prima volta dopo l'era dei lockdown. Ero un po' nervoso mentre mi preparavo mascherina, pass covid, traveller locator, assicurazione supplementare.. Ma perché mi sono reso conto che non mi sentivo così sicuro come in tanti anni di viaggi. Sono sempre stato un viaggiatore, a vent’anni mi trasferisco Parigi senza sapere la lingua e senza una lira. Ma stavolta è stato stressante! Mi è sembrato impossibile che io abbia potuto ad esempio volare nel 2017 cinque volte avanti e indietro oltreoceano.
Star male lontano da casa
Di fatto le piccole e grandi magagne di salute degli ultimi tre anni mi hanno fatto sentire vulnerabile. Sorprendentemente ho saltato il Covid, ma forse l'effetto dell'età è proprio questo: la fantasia di star male a migliaia di chilometri da casa, che non rende cosi eccitante fare le valigie.
Ma non sono un rinunciatario. Piuttosto ho riconsiderato il mio viaggio: ho cancellato degli impegni e ridotto a 13 giorni anziché 18. Vacanza per tre quarti del tempo. Programmare incontri con amici e visite a parenti e rallentare per ascoltare le mie sensazioni in questo grande Paese, l’America, che può entusiasmarti ma anche spaventarti. A futura memoria ho scritto un diario.
Invecchiare con intelligenza
E' stato un viaggio quasi perfetto! Sempre circondato da persone che mi vogliono bene e che mi hanno coccolato, portato in giro, parlato in modo più intimo e personale. La gente ha fatto la differenza, mi ha fatto sentire sicuro e a casa in tre stati e quattro città diverse, le paure sono svanite e ho già voglia di tornarci.
Nel mio diario ho scritto: non essere orgoglioso. Il modo più intelligente d'invecchiare è lasciare che gli altri ti aiutino.
Parliamo di questo, parliamo di arte, vediamoci a Bologna il 13 e 14 maggio 2022, al Festival dell'Acquerello. Ci sarai? Fammi sapere