In uno dei miei lunghi voli recenti ho visto il film sulla storia di Pelè, il campione cha soli 17 anni portò il Brasile a vincere i Mondiali di Svezia nel 1958. E' stata un'estate frenetica che mi ha portato in giro per l'Europe e gli USA in competizioni importanti, che mi hanno messo alla prova.
L'autunno si annuncia quest'anno tra i più intensi di sempre.
Una sfida per definizione implica un rischio, può tradursi in un fallimento senza ritorno. E fa più parte della narrativa. Preferisco allora parlare di prove, questi passaggi che possono solo farti crescere. E che comportano un richio ragionevole ed un costo anche alto ma sostenibile. Le Olimpiadi quest'anno mi hanno ispirato. E anche la meravigliosa storia di Pietro Mennea. E' entusiasmante vedere quanto gli atleti lottino per superare di decimi di secondo un avversario; oppure mettano in gioco tutte le proprie risorse per un pezzetto di perfezione in più.
La competizione in questi casi ha un valore enorme prchè puo solo farti crescere, anche quando non vinci -- come dice Del Piero in un commercial. Il gioco del confronto con gli altri ti obbliga ad interrogarti su chi sei, in cosa risiede la tua forza e la tu debolezza. E il bel film su un campione immenso, Pelè ci insegna proprio questo. Si vince se si resta fedeli alla propria unicità. Lo stile ginga, che i dirigenti non volevano perché tradizionale e straccione, portò il Brasile a vincere il mondiale in Svezia nel 1958. Pelè avevo solo 17 anni.
Ci vuole coraggio ed umiltà per accettare di partecipare ad una competizione in cui si può vincere ma anche essere eliminati; e ci vuole coraggio e responsabilità ad essere dalla parte di chi giudica, premia o elimina il lavoro in cui altri hanno messo amore. Sono fortunato a trovarmi in entrambe le posizioni. Le mie prove, alcune vinte altre no, mi hanno dato in questi anni una grande carica. Per questo l'autunno si presenta pieno di idee e di progetti! Altre prove, altri test. Gli esami come diceva Edoardo, non finiscono mai!
Tu quando ti sei messa alla prova? Raccontami cosa ha significato, cosa hai imparato.
Francesco Fontana -- www.farepittura.it
L'autunno si annuncia quest'anno tra i più intensi di sempre.
Una sfida per definizione implica un rischio, può tradursi in un fallimento senza ritorno. E fa più parte della narrativa. Preferisco allora parlare di prove, questi passaggi che possono solo farti crescere. E che comportano un richio ragionevole ed un costo anche alto ma sostenibile. Le Olimpiadi quest'anno mi hanno ispirato. E anche la meravigliosa storia di Pietro Mennea. E' entusiasmante vedere quanto gli atleti lottino per superare di decimi di secondo un avversario; oppure mettano in gioco tutte le proprie risorse per un pezzetto di perfezione in più.
La competizione in questi casi ha un valore enorme prchè puo solo farti crescere, anche quando non vinci -- come dice Del Piero in un commercial. Il gioco del confronto con gli altri ti obbliga ad interrogarti su chi sei, in cosa risiede la tua forza e la tu debolezza. E il bel film su un campione immenso, Pelè ci insegna proprio questo. Si vince se si resta fedeli alla propria unicità. Lo stile ginga, che i dirigenti non volevano perché tradizionale e straccione, portò il Brasile a vincere il mondiale in Svezia nel 1958. Pelè avevo solo 17 anni.
Ci vuole coraggio ed umiltà per accettare di partecipare ad una competizione in cui si può vincere ma anche essere eliminati; e ci vuole coraggio e responsabilità ad essere dalla parte di chi giudica, premia o elimina il lavoro in cui altri hanno messo amore. Sono fortunato a trovarmi in entrambe le posizioni. Le mie prove, alcune vinte altre no, mi hanno dato in questi anni una grande carica. Per questo l'autunno si presenta pieno di idee e di progetti! Altre prove, altri test. Gli esami come diceva Edoardo, non finiscono mai!
Tu quando ti sei messa alla prova? Raccontami cosa ha significato, cosa hai imparato.
Francesco Fontana -- www.farepittura.it